Eco-Drive e Supertitanio: il cocktail imbattibile di Citizen

Citizen è da sempre alla ricerca di soluzioni innovative e rilevanti per migliorare l’intera gamma dei propri orologi e di coloro che li indossano. Basti pensare che, nel 1956, Citizen è stata la prima casa giapponese a mettere sul mercato il Parashock, un orologio a prova d’urto. Con Citizen gli orologi diventano parte integrante della vita quotidiana di ogni cittadino del mondo. In fondo, il nome stesso testimonia questa nobile aspirazione sin dagli albori della storia del marchio: il sogno che un giorno l’eccellenza di Citizen sarebbe stata disponibile per tutti, in ogni parte del globo. Forse il sogno non è più così platonico come sembrava all’inizio.

Oggi Citizen si fregia di tecnologie uniche ed ultra avanzate. Molti dei suoi orologi fanno affidamento su un’alimentazione Eco-Drive, basata su una fonte energetica pulita e sostenibile: la luce. Questo non solo sorpassa l’annoso problema del cambio delle batterie, ma protegge il nostro pianeta dall’inquinamento ambientale (smaltimento delle pile esauste). Il principio è molto semplice: la luce solare e la luce artificiale vengono assorbite dal cristallo e dal quadrante. Una cella solare posizionata esattamente sotto il quadrante trasforma l’energia luminosa in energia elettrica utilizzabile per mantenere in funzione l’orologio. La batteria al litio ha il compito di immagazzinare l’energia superflua per garantire un’autonomia che va da 80 giorni a ben 5 anni.

Un’altra innovazione rivoluzionaria di Citizen è sicuramente il Supertitanio. Il titanio è un buon 40% più leggero dell’acciaio inossidabile. Nel contempo è estremamente resistente alla corrosione, tanto che viene utilizzato anche nel campo aerospaziale. Non dimentichiamo che è anche ipoallergenico. La perfetta combinazione di leggerezza e solidità rendono il titanio un materiale d’eccellenza. Ma ciò che rende davvero unico il Supertitanio Citizen è lo Ion Plating. Questo processo è una tecnica di finitura della superficie originariamente usata per realizzare il rivestimento del veicolo lunare Lunar Rover. Il risultato è sorprendente: durezza superficiale fino a 5 volte superiore rispetto all’acciaio e inscalfibilità assoluta. Un cocktail imbattibile.

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