Cronografo Audemars Piguet Leo Messi Royal Oak

Chi è all’unanimità il più grande calciatore dei nostri giorni, e, secondo alcuni, il migliore di tutti i tempi, perfino superiore di campioni del calibro di Pelè o Diego Armando Maradona? Ovviamente Lionel Messi, per i più Leo, per gli altri la Pulga per i tifosi del Barcellona, il testimonial del nuovo Royal Oak per l’ufficio marketing di Audemars Piguet.

La maison svizzera ha infatti creato un nuovo modello di cronografo, il Royal Oak, dedicandolo proprio al campione argentino, idolo e simbolo del calcio, così come questo modello è idolo e simbolo del marchio. Disponibile in 1000 esemplari, lo troviamo in tre varianti, che hanno pochi elementi in comune: la cassa, che misura 41 mm di diamtero, il cinturino in alligatore e un cinturino più sportivo in caucciù al posto del classico bracciale in acciaio.

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Cronografo Audemars Piguet Millenary MC12 Tourbillon

I pilastri dell’arte orologiaia posano su tre capisaldi che fanno delle creazioni di Audemars Piguet degli autentici tesori, dei pezzi unici ed irripetibili: tradizione, eccellenza, innovazione. Tre regole auree che fanno di ogni Audemars Piguet, un autentico gioiello, come il modello Millenary MC12 che vede il binomio tra la nota casa automobilistica italiana Maserati e Audemars Piguet, il tempo “corre” al rombo di una Maserati.

Velocità, emozioni, design unico, una ricetta vincente per questo cronografo, due marchi vincenti uniti sotto un unico prodotto, entrambi unici nel loro campo, uniti per dar vita a qualcosa di unico. Questo segnatempo dalle linee inedite ha annunciato il rinnovamento della linea Millenary, caratterizzata dalla sua cassa ovale leggermente bombata.

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Audemars Piguet Royal Oak Offshore Chronograph: la funzionalità si veste di stile

Al SIHH 2011, Audemars Piguet ha svelato tre nuove versioni del suo nuovo Royal Oak Offshore Chronograph, bello e innovativo, sportivo ma elegante. Un cocktail irresistibile per chi pensa che stile e funzionalità possono convivere amabilmente nello stesso segnatempo.

La cassa di 44 millimetri, oggi assolutamente in linea con le dimensioni medie di un moderno segnatempo, all’epoca in cui venne proposta per la prima volta da Audemars Piguet, provocò grande scalpore in gran parte del pubblico. Qualcuno si spinse fino a definire il nuovo esemplare come un’esagerazione di cattivo gusto. Chi l’avrebbe mai detto che queste dimensioni sarebbero state il futuro?

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