Tag Heuer Carrera Mikrograph 1/100° di secondo: il cronografo che pulsa a 360.000 vibrazioni all’ora

Tag Heuer lancia il suo nuovo Carrera Mikrograph 1/100° di secondo, piacevole connubio tra un look vintage e un movimento ultramoderno. Non lasciatevi trarre in inganno dalle linee un po’ retrò della sua cassa, perché il cuore che batte al suo interno è quanto di più futuristico potreste immaginare. E la dimostrazione arriva dritta dritta dal fondello trasparente delle referenza che lascia intravedere il prodigioso movimento del Mikrograph in azione.

Lo slogan che identifica questo segnatempo d’alta orologeria è estremamente suggestivo: “il primo cronografo meccanico con lancetta cronografica al 100° di secondo centrale”. In effetti, nonostante il suo antenato, il calibro 360, fosse dotato di una lancetta capace di misurare un centesimo di secondo, questa non era centrale, ma ospitata da un quadrante sussidiario.

A dire il vero è un po’ come se il Mikrograph fosse dotato di due movimenti separati: uno per la normale misurazione dell’ora e della data, equipaggiato con uno scappamento che batte a 28.800 vibrazioni all’ora e uno esclusivamente per il cronografo, capace di pulsare alla strabiliante cifra di 360.000 vibrazioni orarie. Entrambi gli scappamenti sono visibili attraverso il fondello e sono magistralmente integrati fra loro tanto da apparire come un tutt’uno. Il movimento è certificato COSC.

L’unico dettaglio in cui il movimento diventa un po’ complesso è la modalità di carica. Mentre il normale movimento si carica da sé grazie al rotore, il movimento cronografico deve essere caricato a mano, probabilmente per via del fatto che richiede una maggiore torsione.

Leggere il quadrante è del tutto agevole e, nonostante sia ricco di una gran quantità di funzioni e dettagli, appare tutt’altro che affollato. In effetti, alcuni potrebbero persino obiettare che una maggiore attenzione agli indici o alla cromia avrebbero persino potuto migliorare l’impressione complessiva della referenza. Per quanto riguarda il prezzo entriamo in quella fascia in cui “se chiedi non te lo puoi permettere”: si parte dai 50.000 dollari.

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