Ingersoll Oklahoma IN2802BK: un vintage tutto americano

Ingersoll affonda le proprie radici negli Stati Uniti di qualche tempo fa e riesce tutt’oggi a deliziare i più nostalgici con segnatempo che riescono a mescolare il moderno con il tradizionale. Uno degli esemplari più vintage ultimamente prodotti dalla casa è l’IN2802BK, altrimenti noto come l’Oklahoma.

Ecco alcune specifiche utili per inquadrarlo. La cassa in acciaio inossidabile ha un diametro di 45 millimetri per 14,5 e mette in luce un profilo dettagliato e opportunamente lavorato con grande attenzione per i più fini particolari. Tutt’altro che lineare, la lunetta ha una rifinitura a moneta, recuperata anche nella parte inferiore del fondello, in cui si apre una classica finestra in vetro minerale per mettere in mostra il movimento interno con rotore firmato. Anche il vetro frontale che protegge il quadrante è realizzato in vetro minerale.

Il pezzo forte della referenza è appunto il quadrante, chiara esemplificazione dello stile vintage di cui questo Ingersoll si fa portavoce. Con le sue lancette lunghe e lavorate si propone di recuperare le linee tradizionali dei pulsanti e della corona a mezza cipolla, molto sporgente e minuziosamente zigrinata.

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Ingersoll Buffalo III: dai primi presidenti americani a Mickey Mouse

Ingersoll è stata fondata nel lontano 1892 e fu una delle prime aziende con un sistema automatizzato di produzione accreditato da niente di meno che Henry Ford. Da questo semplice dato appare subito chiaro come Ingersoll faccia intrinsecamente parte della storia americana in molte sue manifestazioni, dagli orologi da tasca dei primi presidenti americani a quelli decorati con l’intramontabile Topolino (Mickey Mouse). Negli anni ’80 del novecento Ingersoll venne acquistata da Zeon Ltd e cominciò a produrre orologi accessibili con un classico stile americano.

Con l’avvento della globalizzazione pochi potranno sorprendersi del fatto che il cuore pulsante del moderno Ingersoll Buffalo III a cui daremo un’occhiata proprio oggi sia made in China. Nonostante ciò, il Buffalo III non può fare a meno di riflettere lo straordinario charme dei classici americani di una volta.

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