Orologi Patek Philippe, una dinastia lunga 170 anni

Patek Philippe Anno 1849. Antoin Norbert de Patek e Jean Adrien Philippe i fondatori. Un nome, Patek Philippe, e un mito, tra le più antiche case orologiaie ancora in vita. Un sodalizio, quello tra de Patek e Philippe che dà vita a una lunga dinastia di orologi Patek Philippe, come il primo esemplare di orologio con rimessa all’ora e carica in corona, invece che attraverso una chiavetta.

Orologi Patek Philippe, e la mente va alla storia, a partire dal regno della regina Victoria. In quel tempo papi, regnanti, politici sceglievano puntualmente il marchio Patek Philippe per uso personale o come regalo prezioso.

Nel 1926, ecco apparire il primo cornografo da polso: funzioni crono comandate dalla corona, cassa in oro di forma tortue e quadrante in argento con indici Breguet e sfere brunite poire. Poi, nel 1934, gli orologi Patek Philippe si arricchiscono del modello 130, archetipo del cronografo da polso. Un grande successo con tanto di presenza fissa nei catalogi fino agli anni Sessanta.

Cassa a scatto a moneta, diametro 33 centimetri, oro 18 carati, anse lunghe e sottili, corona di carica piatta ma sovradimensionata, due pulsanti quadri atti alla partenza e arresto a ore due e l’azzeramento a ore 4, movimento ispirato al calibro 23 della Valjoux da 13 linee, scappamento ad ancora e bilanciere bimetallico tagliato e compensato con viti, spirale Breguet e regolazione micrometrica della racchetta a collo di cigno, 18.000 alternanze ora, 23 rubini.

Ancora, il Patek Philippe Calatrava, l’orologio da polso per definizione. Cassa rotonda reinterpretata in numerose versioni e una versione, Calatrava Ref. 3919, con lunetta ”guillochée” decorata a ”Clous de Paris”, creata nel 1985, che resta oggi  il classico dei classici.

Nel 1989, in occasione del 150esimo anniversario della maison, ecco arrivare il Calibre 89: 9 centimetri di diametro, 4 centimetri di spessore per un peso di 1,1 chilogrammi e ben 1728 componenti tra ingranaggi, viti, molle, rubini lavorati manualmente prima di essere assemblati.

Qualche curiosità: sono necessarie più di 1200 operazioni per produrre i componenti di un solo orologio a carica automatica. L’intera fabbricazione richiede dunque in media almeno un anno; in fase di fabbricazione e montaggio, i componenti di ogni singolo movimento automatico sono sottoposti a 600 ore di controlli e tutti gli orologi Patek Philippe devono superare 15 giorni di prove e osservazioni prima di essere messi in commercio; Patek Philippe è l’unica manifattura ginevrina la cui produzione di movimenti meccanici si fregia del del Sigillo di Ginevra. Questo riconoscimento viene rilasciato solo alle fabbriche ginevrine che rispondono a numerosi criteri di eccellenza, i più severi a livello mondiale.

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