L’orologio che misura i tessuti umani

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Un orologio in grado di misurare lo scorrere del tempo degli organi del corpo umano. E’ stato costruito da alcuni ricercatori dell’Università della California a Los Angeles valutando all’interno delle cellule le ‘lancette’ naturali dell’invecchiamento. Lo studio, reso noto sulla rivista Genome Biology, mette in evidenza come alcuni tessuti, quali il seno, invecchiano più rapidamente rispetto ad altri.

L’importanza dell’orologio

Il risultato potrebbe configurarsi come la base di partenza per agevolare la comprensione non soltanto dei fattori che regolano l’invecchiamento, e dunque degli strumenti per prevenirlo e combatterlo, ma anche per l’utilizzo delle cellule staminali nella lotta al cancro.

L’orologio biologico che misura il tempo degli organi

Allo stato attuale non vi è in biologia un solo modo per discutere di invecchiamento cellulare. Si parla infatti di un insieme di meccanismi provocati da molti fattori quali le mutazioni, l‘accorciamento dei telomeri oppure gli agenti ossidanti. Per fornire uno strumento ‘oggettivo’ capace di misurare la velocità di questi processi, i ricercatori californiani hanno scelto dunque di mettere a punto un ‘orologio. Il punto di partenza è stato quello di conservare e analizzare i dati inerenti a 8.000 campioni di 51 tipi di tessuti differenti, identificando come tutto cambia con l’età ed è solcato dalla velocità con cui accade una complessa serie di trasformazioni chimiche che avvengono nel Dna, chiamate metilazione.

In questa maniera i ricercatori hanno così ridefinito il profilo di metilazione di diversi geni del corpo umano e tutti questi marcatori potrebbero, stando allo studio, essere un indice dell’invecchiamento. Staremo, dunque, a vedere.

 

 

 

 

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